EUSTACHIORA

22-30 Aprile 2024 Via Eustachi – Pta Venezia (MI)

Degustazione Itinerante EUSTACHIORA in compagnia di azienda vitivinicola dei Colli Tortonesi

Il vino è il riflesso della mente”

Durante il mese di Aprile, tra i filari si respira un’aria carica di emozioni, la natura sembra risvegliarsi, e così si compie il primo passo del percorso che ci porterà alla vendemmia. Per celebrare insieme la vitalità e la delicatezza dei vigneti in questo periodo dell’anno, EustachiORA – dal 22 al 30 Aprile – porta a Milano i Colli Tortonesi, attraverso una selezione di ottimi vini dell’azienda Vigneti Massa. Sono pochi i luoghi in Italia che si intrecciano con l’arte della vinificazione come i Colli Tortonesi in Piemonte. Corrono da nord a sud, tra la città di Tortona e la città portuale di Genova, si estendono per 30 miglia di coltivazioni agricole fiorenti e vivaci vigneti. Oltre che per i gloriosi vini, la regione è famosa per le sue castagne, i tartufi, il miele e i formaggi freschi, come il Montebore, che la rendono meta ideale per gli amanti della buona tavola.

Vigneti Massa è cantina a conduzione familiare, fondata dagli antenati Massa nel 1879. Oggi vanta una proprietà di 35 ettari sulle colline di Monleale, a circa 300 metri di altitudine, dove sono coltivati i vitigni più tipici del territorio, tra cui il vitigno autoctono a bacca bianca – il Timorasso – in passato sottovalutato ed ora riscoperto proprio grazie a Walter Massa. Vignaiolo appassionato e coraggioso, in anni di ricerca e sperimentazione ha dato vita a grandi vini, rilanciando e dando nuovo volto al territorio dei Colli Tortonesi e al loro vitigno, oggi conosciuto con il nome di Derthona.
I vini che vi proponiamo sono il fine di un progetto che, senza prevaricazioni, da giusta importanza al vigneto ed al vignaiolo, alla cantina ed all’artigiano di cantina, al territorio ed al suo microcosmo, all’innovazione ma non alle mode, alla giusta considerazione di tutto il circuito distributivo, il tutto nel rispetto del consumatore”
Radici nella tradizione, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Vigneti Massa ti permette di interagire con le sue bottiglie! Attiva il lettore NFC sul tuo smartphone e posizionalo sul tappo della bottiglia. Segui il link visualizzato sullo smartphone per accedere alle informazioni relative alla tua bottiglia unica e visualizzare il suo certificato di registrazione blockchain. La passione per il vino, passa anche dalla condivisione, aderisci al circolo: registrandoti al Circolo Vigneti Massa, avrai la possibilità di creare la tua ‘cantina’ personale, raccogliere le bottiglie che hai letto o consumato, visualizzare i tuoi punti fedeltà e ottenere un accesso speciale a eventi e promozioni.

TERRITORIO E VITIGNI

Barbera e Timorasso sono i vitigni più rappresentativi nel territorio del Piemonte sud-orientale. I motivi di questa presenza vanno ricercati nella adattabilità al terreno, clima e a scelte di natura umana, in quanto da sempre entrambe le varietà hanno garantito una buona economia con qualità e produzione. Da sempre sono vinificati con cura e metodologia cercando di interpretare nel migliore dei modi le caratteristiche del vitigno, della vigna e dell’annata.
Il Timorasso, vitigno a frutto bianco, la cui sperimentazione e produzione prese inizio negli anni 80, è oggi proposto in tre tipologie di vino che, in maniera ottimale interpretano le potenzialità del vitigno; vengono messi in distribuzione a 18 mesi dalla vendemmia, l’apice dell’evoluzione lo si raggiunge circa dopo altri 30/40 mesi. Dopo 16 vendemmie di sperimentazione, di lavoro, di presenza sul mercato, è quindi positivamente censito e valutato dalla critica, il timorasso è il prodotto aziendale che più di ogni altro gode della maggior visibilità. Oggi l’interesse per gli autoctoni, per i vitigni sconosciuti, per le “cose di altri tempi”, fa pensare che questa peculiarità del sud-est piemontese possa aspirare a divenire, nell’immaginario della gente, “ l’esempio ” per far avere nuova luce alle tante cose che stiamo perdendo. Il vitigno barbera è il più diffuso nel tortonese, fortemente radicato nella cultura e coltura locale; il prodotto ottenuto da uve barbera provenienti da vigneti con produzioni equilibrate, vinificato in maniera tradizionale e affinato in botti di legno, è proposto al consumatore con il nome di Monleale. Situazioni di varia natura fanno sì che determinati appezzamenti siano dotati di attitudini particolari, in azienda due sono i vigneti che beneficiano di età, interazioni e attenzioni specifiche; se il decorso meteo non ha creato intoppi irreversibili danno uve con caratteristiche superiori, dette uve vengono gestite in modo da sfruttarne le potenzialità che possano trasmettere ai massimi livelli i “cromosomi” del territorio. Queste vigne sono: Bigolla investita a barbera, avente esposizione Est/Sud ed una superficie di 19 pertiche; la parte più vecchia della Cerreta investita al 50% barbera, 30% nebbiolo, 15% croatina, 5% fresia e cabernet sauvignon, avente esposizione ovest ed una superficie di 15 pertiche milanesi. Per questi due prodotti l’azienda oltre alle migliori e fortunate scelte agronomiche, ai più razionali sistemi di vinificazione, mette a disposizione per la fermentazione, affinamento ed allevamento, il massimo che da sempre la metodologia enologica richiede, ovvero le piccole botti di legno nuove e tempi necessari di evoluzione ed affinamento che necessitano per tutte le fasi biologiche e chimico fisiche.
Costa del vento e Sterpi sono le due vigne di Timorasso più vecchie e più coccolate, oggi che hanno raggiunto la piena maturità produttiva sono destinate a dare delle uve ove cogliere le potenzialità e le valenze qualitative di questo vino fino a ieri completamente sconosciuto e che in questi anni ha generato aspettative che non vorrei venissero deluse. Emerge che per i vini definiti Gran Vigneto, trasposizione italiana di “Grand Cru”,i quantitativi , i tempi di affinamento , di consegna e la costante presenza del prodotto sul mercato sono deliberati non dall’azienda ma dalla più o meno fortunata annata agraria.

LA DEGUSTAZIONE:

1 TAPPA –- Bubu – Via Bartolomeo Eustachi, 32 – DERTHONA 2022 Bianco

2 TAPPA –-Polpetta D.O.C – Via Bartolomeo Eustachi, 8 – LIBERTA 2023Rosato

3 TAPPA –- Sapori Solari – Via Stoppani, 11- CT DOC MONLEALE 2016 Rosso

TICKET DEGUSTAZIONE €.15,00 \ 3 TAPPE= 3 CALICI

in vendita in tutti i locali del distretto, valido tutta la settimana. I locali manterranno i propri orari e giornata di chiusura settimanale.
ATTENZIONE: 25 aprile tutti i locali saranno chiusi, 26/27/28 aprile, Polpetta DOC sarà chiuso, si potrà accedere al 2° calice negli altri due locali 

I LOCALI
BUBU FIASCHETTERIA TOSCANA, Via Bartolomeo Eustachi, 16 \ Ottima cucina e un’interessante lista dei vini, avvolti dalla tipica atmosfera rilassata e familiare di un’osteria toscana: tanta simpatia, l’inconfondibile accento del proprietario e l’ambiente semplice e curato in ogni dettaglio con personalità. Chiusura settimanale: Domenica

POLPETTA DOC, Via Bartolomeo Eustachi, 8 \\ storica vineria milanese con una filosofia semplice: un tagliere di salumi e formaggi, un piatto di polpette, una tartare di manzo, una buona bottiglia di vino, della musica per creare l’atmosfera, un clima rilassato, e soprattutto il desiderio di portare avanti tenacemente quella che il nonno di Marcello chiamava: “civiltà del bere”. Chiusura settimanale: Sabato

SAPORI SOLARI, via Stoppani 11 \\ Un cocktail bistrot nato dalla passione per il gusto della tradizione, e dalla dedizione alla ricerca di sapori unici. Dietro il bancone e nelle cantine, sono custoditi oltre 40 presidi slow food, una selezione continuamente rinnovata e aggiornata grazie a un lavoro di ricerca e di scoperta costante. Chiusura settimanale: Nessuna

EUSTACHIORA Nelle grandi città come Milano, culture diverse si mescolano, si influenzano; sono realtà in continua evoluzione, in cui innovazione e tecnologia diventano protagoniste. Esistono però zone a misura d’uomo, in cui la frenesia della città sembra fermarsi, e il quartiere, i negozi, le strade diventano un’estensione della propria casa. Proprio da questa considerazione è nata l’idea di dar vita a un distretto a misura di cittadino, nel centralissimo quartiere Porta Venezia, che unisca la tradizione e i valori Made in Italy tramite la cultura del vino. Via Eustachi diventa così un vero e proprio distretto, che si attiva mensilmente dal 2018, invitando aziende vinicole italiane, in un clima di condivisione e non più di competizione, unendo le forze per raggiungere un obiettivo comune. L’obiettivo? Ribaltare la naturale competizione, puntando invece alla condivisione, unendo commercianti, abitanti della zona, e addetti ai lavori, ognuno con la propria tradizione e particolarità, senza snaturare l’eccellenza di nessuno, ma ribadendo la propria unicità, donando un valore aggiunto alla qualità della vita e al benessere della vita milanese.

DIXPARI

Le lampade di art-design Dixpari sono state protagoniste dell’edizione 2024 del Fuorisalone a Milano, con una serie di appuntamenti ed installazioni che hanno evidenziato la natura eclettica e versatile del brand.

La bellissima cornice di Palazzo Parigi, in Corso di Porta Nuova 1, è stata il palcoscenico che ha ospitato lo spettacolo delle sculture luminose di Dixpari Mercoledì 17 Aprile, dalle 19.00 alle 23.00. Lo show prevede l’esposizione delle collezioni Alone, sculture luminose da tavolo, Macramè opere d’arte illuminate da appendere e Astolfo sulla Luna, una collezione di modelli unici a sospensione. A rendere ancora più magica l’atmosfera, uno showcooking a cura di Top Italian Chef, con un immersivo sottofondo musicale alternato a sessioni live di sassofono. Per tutta la settimana del Salone del Mobile, dal 15 al 21 Aprile, Dixpari è stata presente all’ADI Design Museum, in piazza Compasso d’Oro 1, con una selezione dei pezzi unici più rappresentativi. Entrambe le realtà sposano il tema della sostenibilità e dell’economia circolare: come le lampade Dixpari nascono dal riutilizzo di materiale di scarto, ADI nasce dal recupero di un luogo storico degli anni ’30, utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica. Senza dimenticare il Premio Compasso D’Oro, il più autorevole premio mondiale nel mondo del design, istituito nel 1954: essere tra le aziende espositrici è per Dixpari motivo di grande orgoglio. A testimonianza della sua versatilità, perchè rivolge lo sguardo al futuro, ma ha radici che affondano nella tradizione italiana, Dixpari ha attivato una collaborazione con D.O.S. , startup innovativa che ha creato il primo distretto diffuso del design. Per la Milano Design Week 2024, Dixpari aderisce al circuito ID.Exe di D.O.S., che permette di esporre senza essere fisicamente sul posto grazie alla realtà aumentata. E’ possibile interagire con la versione digitale della lampada Robotika in Corso Como 1, indirizzo in cui sarà presente uno dei pixel attivatori del circuito ID.Exe. E’ possibile ammirare la lampada Robotika dal vivo visitando l’installazione nella mostra Design Society, in piazza del Cannone al Castello Sforzesco. Infine, Dixpari partecipa a “Un Passo Avanti”, mostra ideata da Paola Silva Coronel, fondatrice della Courmayeur Design Week-End a cui l’azienda partecipa tutti gli anni con grande successo, con il contributo di Regione Lombardia ed ospitata nel Palazzo della Regione in piazza Città di Lombardia 1, a Milano.

Questa iniziativa vuole evidenziare l’importanza del femminile nel design, attraverso una selezione di 30 oggetti significativi scelti da una giuria selezionata. Le creazioni di design sono rigorosamente rosse: nel caso di Dixpari, la scultura luminosa di art-design nel modello Macramè 0030 – “Rubio”. L’esibizione celebra il contributo femminile al design, riallestita nelle vetrine dei Nuclei della sede della Regione Lombardia.
“Scegliendo questo prodotto di art-design ed economia circolare” afferma Carolina Candelo “ho voluto creare un parallelismo tra due argomenti a me molto a cuore, l’irrinunciabile rispetto sia per la donna sia dell’ambiente. Fare “un passo avanti” significa non solo riconoscere, ma anche agire.” E così conclude “Combattiamo le discriminazioni di genere e promuoviamo la sostenibilità: entrambi sono cardini per un futuro equo e prospero ed eticamente e esteticamente sano.”

Illy Art Collection

Illy presenta a Biennale Arte la nuova illy Art Collection firmata da 4 artisti emergenti latino-americani. illycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per la sua qualità sostenibile e per il legame privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, presenta la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024, che porta lo stesso nome della manifestazione: ‘Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere.

Un sodalizio più che ventennale, quello con l’Esposizione Internazionale d’Arte, che si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection firmata da quattro artisti emergenti latino-americani scelti dal curatore di Biennale Arte 2024 Adriano Pedrosa fra quelli che espongono all’interno della mostra. Le iconiche tazzine illy si sono trasformate ancora una volta in una tela bianca sulla quale la guatemalteca Paula Nicho, il peruviano Rember Yahuarcani López, il colombiano Aycoobo e il collettivo brasiliano Mahaku, hanno potuto esprimere la loro creatività, saldamente radicata nelle tradizioni e nella cultura della loro terra.
La nuova illy Art Collection, che riprende il tema della Biennale Arte 2024, è dedicata a chi è straniero o lontano e promuove, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, le diverse forme di dialogo e di inclusione, che spaziano dal rispetto per le radici e la cultura di tutti i popoli all’importanza di vivere in equilibrio con la natura, valori che illycaffè appoggia lungo tutta la filiera, ponendo sempre la persona e l’ambiente al centro di ogni sua attività”  racconta Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè

ROSSOPREZIOSO

Per la Primavera 2024, vi accompagneremo in mondo inaspettato e magico. Come moderne “Alicie nel Paese delle Meraviglie” fatevi sorprendere dall’incredibile Wonderland di Rossoprezioso.


Wonderland è una terra magica, illuminata dalla luce di colori delicati e abbaglianti. Un paese dominato dallo stupore e dalla meraviglia in cui potrete trovare di tutto: margherite giganti e luminose, quadrifogli o quadricuori dalle mille nuances, ma anche abitanti del mare come ricci, conchiglie e stelle marine per un’estate spensierata e piena di colore, o ancora mille fulgide paillettes d’argento per contemporanei spiriti gipsy. Wonderland è un mondo che racchiude felicità e immaginazione, sogni e realtà e ci sa trasportare aldilà della vita di ogni giorno,
in un paese idilliaco che vive in noi fin dall’infanzia: dove l’impossibile diventa possibile e dove la stupefazione regna sovrana. Tutto questo e molto di più è Wonderland… Venite a scoprire un Mondo di Meraviglie e al vostro ritorno, proprio come Alice, non sarete più gli stessi

IL MERCATINO DI ALESSANDRA

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Quello ideato da Alessandra non è il solito mercatino vintage, sapete di quelli che vediamo pubblicizzati ogni giorno su Facebook, o di cui ci raccontano le amiche col simpatico passaparola, ormai divenuto l’anima del commercio a basso costo; no quella di Alessandra è un’ esposizione che nasce ispirata dal vissuto di una donna originale, così fuori dal tempo e dagli schemi da sembrare l’invenzione di un Mago del Fantastico., tanto è vero che lo si potrebbe definire – il mercatino delle meraviglie – dove ogni oggetto (abiti, accessori, gioielli e molto altro) è dotato di un’anima. Per lei ogni oggetto racconta una storia, crede nella teoria della sincronicità, – camminavo in quel luogo e mi sono sentita attratta da…- non è il brand che mi interessa ma quello che quel capo mi trasmette con i suoi colori, e l’energia che ne deriva. E questo il segreto, che mi permette di essere elegante senza spendere cifre da capogiro. Sapersi creare uno stile personale, che nasce dall’insieme armonico dei particolari.

Storia di Alessandra

Alessandra nasce da una famiglia fiorentina, borghesemente borghese. All’infanzia dorata, dove le giornate trascorrono in solitudine nel giardino della splendida villa che affaccia sull’Arno, in cui l’unica presenza, è l’assenza di calore umano che rende insignificante la bellezza del luogo. La madre di Alessandra, una donna bellissima, alle cure dell’unica figlia, preferisce le giornate trascorse nel negozio di famiglia, a coccolare le clienti. Donne che arrivano da tutt’Italia e anche dall’estero ad ammirare gli antichi merletti ma soprattutto i meravigliosi abiti, modelli unici per bambini. Le cure della piccola invece sono affidate a una Fraulein tedesca, un’impeccabile Kapo’ dalle maniere che oggi farebbero inorridire qualsiasi pedagoga. Alessandra cerca sollievo alla sofferenza, inventandosi giochi di fantasia e compagni immaginari. Nei primi anni di scuola, stanca di essere sola, chiede a Fraulein di portarla a visitare il negozio della madre. Forse è un modo per stare vicino all’idolo inavvicinabile, che invece si trasformerà nella scoperta di una passione. Alessandra si innamora della bellezza dei manufatti, ricami realizzati da mani sapienti, mani di donne sconosciute che lei immagina mentre sono all’opera, le vede, ci parla, chiede loro il segreto di tanta maestria; ma sono soprattutto i tessuti, i broccati dai colori tenui e le forme degli abiti per bambini che la indirizzeranno alla ricerca del bello negli oggetti, o meglio ancora dell’anima degli oggetti. Alessandra cresce, le visite al negozio sono un fatto quotidiano, a cui sua madre non si oppone. Il padre invece si opporrà alla scelta di frequentare danza classica. Il gesto e il movimento che per Alessandra sono essenziali per la propria realizzazione, per papà Galli sono una perdita di tempo. E durante una vacanza al mare che Alessandra conoscerà il suo futuro marito. Sono il giorno e la notte, e se è vero che gli opposti si attraggono, in questo caso specifico sarà per portare avanti il gioco della solitudine. Le due metà non combaciano, ma si rispettano, nascono due figli e la famiglia si trasferisce a Milano, dove la giovane donna incontra le filosofie indiane e l ‘opera di Krishnamurti. Il marito purtroppo muore improvvisamente, e anche i figli adulti seguono la loro strada. Ora, libera da ogni impegno, Alessandra inizia a scrivere. ormai non si sente più sola poiché negli anni ha imparato a conoscersi, sa di avere una profonda vita interiore che le fa compagnia. Nel tempo è riuscita a trasformare le stanze della casa, in un labirinto dalle mille porte, una specie di scatola magica, ricca di cimeli, statue, quadri e oggetti scelti con cura, e anche gli armadi traboccano di abiti, molti dei quali mai indossati.
Per lei ogni oggetto racconta una storia, crede nella teoria della sincronicità, – camminavo in quel luogo e mi sono sentita attratta da…- non è il brand che mi interessa ma quello che quel capo mi trasmette con i suoi colori, e l’energia che ne deriva, naturalmente deve essere un’energia buona. Mi piacerebbe che fosse per tutti così, inoltre questo fa sì che si possa essere eleganti anche con poco, basta sapersi creare uno stile personale, che nasce dall’insieme armonico dei particolari.
Il mio mercatino nasce da questa filosofia. Nella scelta dei capi e degli oggetti da esporre mi sono appoggiata a donne, Angie, Patrizia, Roby Roby,che la pensano come me. So per certo che chi verrà a trovarci capirà quello che vogliamo comunicare, e se non saranno sufficienti le spiegazione a parole, suggeriamo una volta tanto di tornare ad affidarsi alla magia dei sensi.

La vostra Alessandra

ILLY CAFFE’

illycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per la sua qualità sostenibile e per il canale di comunicazione privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, conferma il suo supporto ad Art Paris, la principale fiera d’arte moderna e contemporanea internazionale che si terrà dal 4 al 7 aprile al Grand Palais Éphémère. I visitatori e gli espositori delle 136 gallerie d’arte provenienti da 25 paesi potranno fare una pausa degustando la nuova illy Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, il primo caffè certificato regenagri® e proveniente da agricoltura rigenerativa, nei bar che si trovano all’interno della fiera e nella VIP lounge o fermandosi accanto alla illy bike situata all’esterno dello spazio espositivo in cui potranno scoprire anche l’ultima illy Art Collection firmata da Lee Ufan.  

Una tazzina di caffè illy rappresenta l’unione del gusto, della bellezza e della sostenibilità. Una bellezza che illycaffè negli ultimi 30 anni ha raccontato attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea mediante la creazione di progetti artistici, la collaborazione con le più importanti esposizioni d’arte e il sostegno a giovani promesse e grandi maestri. Il progetto più importante è legato alle illy Art Collection, le tazzine numerate e firmate che hanno trasformato un oggetto di uso quotidiano in una tela bianca sulla quale, negli anni, hanno espresso la propria creatività più di 130 noti e apprezzati artisti di fama internazionale dando inizio a quella che negli anni si è trasformata in una delle più grandi raccolte d’arte contemporanea esistente al mondo, che oggi conta 119 collezioni e 478 decori. Nelle illy Art Collection si incontra la raffinatezza dei maestri dell’arte contemporanea con quella dei maestri della qualità, espressione dell’unione del bello e del buono che caratterizzano il brand illy.

AL VIA I CHOCOLATE DAYS DI GELATERIA DASSIE


Dal 14 marzo si accendono i riflettori sulla Festa più attesa dagli estimatori di Gelateria Dassie, che vanta l’assegnazione dei Tre Coni del Gambero Rosso 2024 per il quinto anno consecutivo. Il gusto al cioccolato, riconosciuto dal Gambero Rosso come Miglior Gelato al Cioccolato d’Italia nel 2018, sarà ancora una volta protagonista di abbinamenti inediti, capaci di sorprendere anche i palati più raffinati.

Cioccolato, menta e pistacchio; cioccolato, gin e gorgonzola; con arancio e amaretto; liquirizia e zafferano; amarena e sesamo. Tutte le possibili varianti di gusto e abbinamenti inaspettati, impreziosiranno l’ingrediente protagonista dei Chocolate Days 2024 di Dassie, per un evento che da oltre 18 anni coinvolge gli estimatori di una delle migliori gelaterie d’Italia, neoeletta vincitrice dell’Italy Food Awards 2024. La tre giorni coinvolgerà i punti vendita Dassie, a partire da Treviso (14-15-16 marzo), Montebelluna (21-22-24 marzo) e Istrana (11-12-13 aprile), per poi approdare a Milano (18-19-20 aprile).

Una ricorrenza che l’azienda si impegna a mantenere da ben 18 anni per non deludere gli appassionati e offrire in degustazione le più disparate varianti del gelato al cioccolato Dassie, eletto nel 2018 Miglior Gelato al Cioccolato d’Italia dal Gambero Rosso. “Il cioccolato è l’ingrediente principe della gelateria, il più amato e richiesto dai nostri clienti più affezionati – afferma Stefano Dassie, Ceo dell’azienda – dietro alla scelta di ogni abbinamento c’è un lavoro di ricerca accurato che ci impegna per mesi, per esaltare non solo il gusto del cacao, ma anche tutti gli altri ingredienti”. Per Stefano Dassie il futuro è diffondere la cultura dell’artigianalità legata la mondo del gelato, nelle città d’Italia e non solo. I 7 punti vendita dislocati tra Treviso, Milano e l’Isola di Gran Canaria offrono in degustazione l’inventiva e lo spirito della famiglia Dassie, con l’impegno che contraddistingue la selezione delle materie prime, nel rispetto della stagionalità e trasparenza della filiera. A gennaio 2024 l’ultima assegnazione dei Tre Coni del Gambero Rosso per il quinto anno consecutivo, massimo riconoscimento per la qualità degli ingredienti, dopo che nel 2013 Dissapore inserisce le gelaterie Dassie tra le 30 migliori in Italia. La realtà trevigiana, sorta nel 1980 dal piccolo laboratorio artigianale di Fabio e Antonella Dassie, è oggi gestita dal figlio Stefano, cresciuto dietro al bancone e arrivato a vincere, a soli 24 anni, il primo posto al Campionato Italiano Gelatieri 2010. Un successo consolidato dopo due anni all’European Championship of Europe, dove si posiziona al quarto posto. L’onestà dei rapporti con le persone è uno dei principi guida dell’azienda, che manifesta un’anima autentica e vivace, sempre pronta a innovare l’offerta e dar vita a progetti inusuali, come il Podcast “20 Min of Excellence” condotto dallo stesso Stefano con Mauro Milan, per raccontare storie di successo, determinazione e amore per il proprio mestiere.

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MADAME ROYALE

Rivoluzione francese: 1792-1795. In seguito alla fuga di Varenne, la famiglia reale di Francia è imprigionata nella cupa Torre del Tempio nel cuore di Parigi. Dopo un sommario processo Luigi XVI, Maria Antonietta e Madame Elisabetta, la sorella del re, sono condannati e ghigliottinati dai capi rivoluzionari che hanno instaurato il regime del Terrore. Gli unici superstiti sono i figli Maria Teresa Carlotta, detta Madame Royale, e il delfino Carlo. Sorvegliati a vista, abbandonati a se stessi, senza conoscere il triste destino riservato alla loro famiglia, essi vivono anni di solitudine, nella sporcizia e nella sofferenza.

È direttamente dalla voce di Maria Teresa Carlotta che veniamo a conoscenza delle sue paure, dei suoi tormenti, delle sue emozioni e dei suoi ricordi. Vittima inconsapevole degli intrighi di aristocratici e ministri, martire ignara delle decisioni di ricchi borghesi e nobili liberali che aspirano a distruggere il potere assoluto del re, travolta dalla furia di un popolo miserevole che ha fame, che inveisce contro i reali, ritenuti colpevoli dei problemi economici della Francia, Carlotta, a soli quindici anni, è catapultata dal lusso e dalla vita spensierata della reggia di Versailles nella cella buia, umida e spoglia del Tempio. E tutta la sua vita è stravolta. È grazie a lei veniamo a conoscenza degli eventi che hanno determinato la Rivoluzione, così come sono stati vissuti dalla famiglia reale. Attraverso diverse rievocazioni del passato, la giovinetta ricorda le conversazioni avute in prigione con la madre e con la zia e rivive i momenti più drammatici della loro vita: la morte del fratello maggiore di Carlotta, la convocazione degli Stati Generali, l’invasione del castello di Versailles e poi delle Tuileries, l’insuccesso della fuga, le urla dei sanculotti, le uccisioni, i massacri. È Carlotta che ci parla, che piange, che esprime i suoi dubbi e i suoi tormenti, che ci rivela i suoi sentimenti nei confronti del padre, della madre e della zia, figure ancor oggi così discusse, che ci commuove per il suo triste destino, che racconta le ultime giornate trascorse con Madame de Chanterenne quando la morte di Robespierre porta a un miglioramento delle sue condizioni. Fino al dicembre del 1795 quando dovrà affrontare un nuovo periodo della sua vita. È a questo punto che ha inizio il “mistero della figlia del re”. Che ne sarà di lei, in una Francia ancora sconvolta dalla Rivoluzione, in un’Europa messa a ferro e fuoco dalle guerre napoleoniche? Quale sarà il suo destino?